“Ho il conto corrente in negativo: cosa succede?” Questa domanda è più frequente di quanto si possa pensare.
In sintesi, quando si opera con un conto corrente, può capitare che questo vada in negativo. Ciò significa che l’importo delle somme utilizzate è superiore rispetto all’importo effettivamente presente sul conto.
In questi casi occorre fare molta attenzione, in quanto si può incorrere in situazioni spiacevoli in fase di pagamento e si potrebbe essere segnalati dalla banca.
Tuttavia, non sempre mandare il conto in rosso implica problemi con l’istituto.
Per fare chiarezza, in questa guida vedremo insieme tutte le implicazioni possibili nel caso in cui il conto corrente vada in negativo.
Indice
Cosa significa avere il conto in rosso
In poche parole, se sul conto erano presenti 100€ e l’utente ha prelevato 150€, il conto sarà “in rosso” di 50€. Lo stesso può capitare nel caso in cui venga disposto un pagamento ricorrente, come un addebito diretto.
In questi casi, la banca non autorizza ulteriori pagamenti o operazioni finché non viene effettuato un versamento che compensi l’importo in negativo.
Per tenere traccia dell’andamento del conto ed evitare queste situazioni, è utile conoscere la differenza tra saldo contabile e saldo disponibile.
Differenza tra saldo disponibile e contabile
A differenza di strumenti come le carte prepagate con IBAN, che prevedono soltanto l’utilizzo del saldo disponibile, i
Con saldo contabile si intende la differenza risultante tra le entrate e le uscite sul conto in un certo arco temporale. Il saldo disponibile, invece, è la somma presente effettivamente sul conto e che può essere utilizzata per i pagamenti.
Può capitare, infatti, di avere un importo del saldo contabile diverso rispetto al saldo disponibile. Questo succede, per esempio, nel momento in cui viene effettuato un addebito sul conto.
Finché l’importo non viene effettivamente addebitato, avremo un saldo contabile superiore rispetto a quello disponibile. In questo senso, monitorare attivamente il saldo può tornare utile per evitare di mandare il conto corrente in negativo.
Cosa succede se il conto va in negativo
Per chi si chiede cosa succede se il conto va in negativo, la risposta è molto semplice: come anticipato, non si possono effettuare ulteriori operazioni finché il saldo non torna in positivo attraverso un versamento.
Un’altra conseguenza può essere l’applicazione degli interessi sul saldo negativo da parte della banca. Per esempio, se il conto è in rosso di 1.000€ e la banca decide di applicare il 15% di interessi, si dovranno restituire 1.150€.
Possono anche essere applicate commissioni aggiuntive per la gestione dello scoperto, con costi che variano in base agli accordi presi con l’istituto in fase di registrazione.
Se l’utente mantiene il conto in rosso per un tempo prolungato, la banca potrebbe anche decidere di inviare sanzioni e segnalare l’accaduto alla Centrale Rischi.
Nel momento in cui si viene etichettati come cattivi pagatori, si potrebbero avere problemi in futuro anche con altre banche, soprattutto per richieste come mutui e finanziamenti.
Inoltre, se la situazione diventa critica e il conto in rosso persiste, la banca potrebbe anche procedere al pignoramento di alcuni beni materiali, come l’automobile o un immobile.
Chiaramente, tutto dipende dagli accordi presi inizialmente con l’istituto bancario e dall’importo delle somme da restituire.
Differenza tra scoperto autorizzato e non autorizzato
In base al contratto stipulato con la banca, quando si manda il conto in rosso si parla di scoperto autorizzato e non autorizzato. Lo scoperto autorizzato è un accordo formale con la banca che consente di avere il conto in negativo entro determinati limiti.
Il rimborso del debito può essere effettuato rispettando le scadenze concordate con la banca e con il pagamento dei dovuti interessi, se previsti. Solitamente, il rimborso avviene il mese successivo all’operazione, senza interessi se con pagamento unico, e con gli interessi se con pagamento rateale.
Un esempio pratico è l’utilizzo di una carta di credito collegata al conto corrente, che offre un determinato plafond mensile ampliabile sotto richiesta.
Se, invece, il conto va in rosso senza nessuna autorizzazione contrattuale, si parla di scoperto non autorizzato. In sintesi, l’utente si trova ad effettuare un pagamento superiore rispetto al saldo disponibile, senza poter effettuare nessun’altra operazione.
I costi di gestione, in questi casi, sono decisamente più elevati, e si può incorrere in rischi e segnalazioni da parte dell’istituto.
Come comportarsi con un conto in negativo
Nel caso in cui il conto dovesse andare in rosso, la prima cosa da fare è verificare da quanto tempo il saldo si trova in negativo e l’importo da dover restituire alla banca. Più a lungo il saldo rimane in negativo, più possono aumentare interessi, commissioni e rischi.
In poche parole, la soluzione migliore è quella di saldare il debito il prima possibile in modo da non incorrere in costi aggiuntivi. Per farlo, basta effettuare un bonifico sul conto, una ricarica o un versamento attraverso i canali previsti.
Se non si dispone di liquidità immediata, è consigliabile contattare l’assistenza clienti in modo da poter segnalare il problema alla banca e cercare di trovare una soluzione insieme. Spesso, infatti, si può negoziare con l’istituto, ad esempio saldando in modalità rateale o fissando una scadenza.
In alternativa, si può provare a modificare il contratto in modo da autorizzare gli scoperti, soprattutto se si prevede di spendere frequentemente più del saldo disponibile.
Come evitare il conto in rosso: consigli pratici
Adesso che abbiamo visto cosa succede se il conto va in negativo, cerchiamo di capire come evitare questa situazione. D’altronde, spesso è più facile evitare di mandare il conto in rosso piuttosto che saldare i debiti con gli interessi.
Un modo intelligente per evitare scoperti è quello di monitorare attivamente il saldo, i movimenti e i pagamenti ricorrenti, in modo da evitare spese aggiuntive quando non si dispone di tanta liquidità.
Un altro metodo efficiente è quello di attivare le notifiche in app, che possono avvertire quando il saldo va sotto un certo importo o quando si avvicinano gli addebiti diretti, come le bollette o gli abbonamenti.
Inoltre, la maggior parte dei
Esistono anche funzioni aggiuntive come salvadanai e conti di risparmio, che consentono di suddividere i fondi presenti sul conto per un controllo migliore del budget. I soldi accantonati possono essere poi usati come fondo di emergenza in caso di scoperti o spese impreviste.
In sintesi, per evitare di mandare il conto in rosso basta avere una buona organizzazione ed effettuare un monitoraggio costante delle finanze personali.
Domande frequenti
Posso chiudere un conto in negativo?
No. Non si possono chiudere i conti in negativo, in quanto prima della chiusura bisogna saldare tutti i debiti residui. In questo senso, è importante non lasciare conti in negativo aperti per troppo tempo, poiché si potrebbero rischiare sanzioni e pignoramenti.
Il conto in rosso può essere pignorato?
La risposta è sì. Come già illustrato, se il saldo negativo persiste per troppo tempo, la banca potrebbe rivolgersi al Recupero Crediti, col rischio di pignorare i propri beni personali tra cui automobili, immobili e altri oggetti di valore.